Come funzionano gli anticorpi super potenti che neutralizzano il coronavirus

Gli anticorpi identificati in pazienti guariti dalla Covid-19 si sono dimostrati in grado di bloccare l’infezione, inibendo il legame del coronavirus con le cellule. I risultati, seppur promettenti, sono stati osservati per ora sugli animali.

In attesa del vaccino

Nell’attesa di un vaccino che sia efficace e sicuro, e quindi approvato, gli scienziati si stanno concentrando su potenziali terapie in grado combattere il nuovo coronavirus più rapide da sviluppare e testare, tra cui quelle basate sugli anticorpi. E ora finalmente sembra essere arrivata una buona notizia: un team di ricercatori internazionale, tra cui l’ospedale Sacco di Milano, ha scoperto due nuovi anticorpi neutralizzanti, chiamati S2E12 e S2M11, molto promettenti nel combattere il coronavirus. Un passo importante, quindi, verso lo sviluppo di nuove e potenziali terapie, basate su cocktail di anticorpi, contro la Covid-19. Lo studio è stato pubblicato su Science.

Lo studio

Per scoprirli, i ricercatori hanno esaminato circa 800 anticorpi prelevati da 12 pazienti guariti dalla malattia. Servendosi poi dell’innovativo microscopio crioelettronico, sono riusciti a capire in che modo agiscono: entrambi impediscono al coronavirus di entrare nelle cellule, bloccando il legame con il recettore Ace2. Inoltre, S2M11 è in grado di legarsi alla proteina spike, la chiave d’accesso che permette al coronavirus di entrare nella cellula. Questo legame, quindi, è in grado di prevenire l’attaccamento e l’ingresso del virus, neutralizzandolo. Da qui, i ricercatori hanno dimostrato che se somministrati in piccole dosi, sia da soli che in combinazione, riescono a prevenire la comparsa della Covid-19 nei criceti.

Anticorpi monoclonali

Come vi avevamo raccontato, gli anticorpi monoclonali offrono diversi vantaggi: agiscono più velocemente rispetto a un vaccino, per cui servirebbero uno o due mesi per stimolare la risposta immunitaria. Non solo: queste terapie si possono somministrare direttamente e fornire una protezione immediata, oppure ridurre la gravità della Covid-19 in chi è già ammalato. Inoltre, durante la pandemia sono già state osservate alcune varianti nel meccanismo d’infezione del coronavirus, e i cocktail di anticorpi potrebbero quindi impedire alla forme mutanti del virus di sfuggire ai trattamenti ad ampio spettro.

Sicurezza ed efficacia

Oltre a impedire l’ingresso del coronavirus nelle cellule, gli anticorpi sembrano innescare la reazione di alcune cellule immunitarie, aiutandole a eliminare il virus e a combattere le infezioni. “Riteniamo che sfruttare meccanismi d’azione multipli, distinti e complementari fonisca ulteriori vantaggi nelle applicazioni cliniche”, scrivono i ricercatori. “I cocktail di anticorpi che includono S2M11, S2E12 o l’anticorpo S309 precedentemente identificato neutralizzano ampiamente un gruppo di circolanti coronavirus isolati e attivano le funzioni effettrici. I nostri risultati aprono la strada all’implementazione di questi cocktail per la profilassi o la terapia, evitando o limitando l’emergere di virus mutanti”. Servirà, tuttavia, ancora molto lavoro per poter testare questi due nuovi anticorpi sugli esseri umani e determinarne la sicurezza e l’efficacia.

Fonte Wired Medicina

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