Novembre, il mese della prevenzione maschile: quali esami è consigliato effettuare

Interamente dedicato alla salute dell’uomo, il mese di novembre è incentrato anche e soprattutto sulla prevenzione dei tumori maschili come quello alla prostata, tanto diffuso quanto curabile se diagnosticato per tempo.

Tendenzialmente, gli uomini sono poco abituati a effettuare controlli e visite regolare e, spesso, sono le mogli o le compagne a prendere appuntamenti in loro vece dal medico. Ecco perché il mese di novembre si rivela l’occasione giusta per eseguire tutti gli esami necessari per monitorare la situazione e, in caso, intervenire tempestivamente

Tumore alla prostata: i dati

Il tumore alla prostata, tra quelli più diffusi tra gli uomini, è il primo in assoluto: solo in Italia sono ben 471mila gli uomini che hanno ricevuto una diagnosi di carcinoma prostatico e 36mila sono gli uomini che vengono colpiti ogni anno. Non solo: si calcolano oltre 6.800 morti all’anno per questa patologia e la probabilità di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è del 92%

La percentuale è piuttosto alta, ma sempre più bassa rispetto a quella femminile: i dati internazionali dichiarano che gli uomini muoiono circa 5 anni prima delle donne e vivono in quasi completa solitudine la malattia. 

Ecco perché la prevenzione, così come l’appoggio e il sostegno di amici e familiari, sono di fondamentale importanza: diagnosticare e intervenire per tempo, attraverso una terapia mirata, e riceve tutto l’aiuto necessario per affrontare il percorso di guarigione sono gli step da seguire per ottenere il miglior risultato. 

Prevenzione maschile: quali controlli fare

Esattamente come per le donne, anche per gli uomini sono previsti controlli, visite e screening appropriati e approfonditi, che possono essere effettuati privatamente o in ospedale. Tra i principali rientrano:

  • esami del sangue: consentono di avere un quadro generale dello stato di salute; 
  • visita cardiologica completa: gli uomini sopra i 50 anni possono essere colpiti più facilmente da infarto e ictus, quindi è consigliato effettuare la “stratificazione del rischio”, cioè la probabilità di andare incontro a patologie cardiovascolari nei 5-10 anni successivi; 
  • visita oculistica: serve per rilevare eventuali difetti della vista come miopia, ipermetropia o astigmatismo, ma anche per valutare la pressione oculare; 
  • visita otorinolaringoiatra e test audiometrici: permette di controllare la qualità dell’udito (da tenere a mente che il 12% degli italiani ha problemi di udito ma solo il 3% effettua una vera e propria visita);
  • autocontrollo dei nei: consente di prevenire l’insorgere del melanoma, soprattutto in presenza di un gran numero di nei sulla pelle che tendono a cambiare forma e/o colore; 
  • MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata): quest’esame serve per valutare la salute delle ossa e prevenire l’osteoporosi; 
  • screening colon-retto: sempre sopra i 50 anni, è consigliata la ricerca di sangue occulto nelle feci che, insieme alla colonscopia, possono individuare il 75% dei tumori del colon-retto; 
  • autopalpazione del testicolo: aiuta a prevenire il tumore ai genitali, che colpisce circa 2mila casi ogni anno in un età compresa tra i 25 e i 49 anni. 

Contemporaneamente ai controlli medici, è sempre consigliato effettuare una regolare attività fisica, che non deve necessariamente corrispondere al calcetto o alla palestra, anzi: una camminata veloce, una passeggiata di 30 minuti al giorno sono più che sufficienti per evitare la sedentarietà e permettere al proprio organismo di funzionare alla perfezione. 

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